Con piacere inserisco il prossimo corso organizzato da ZEROSEIUP che si svolgerà a Milano da gennaio ad aprile 2015.
giovedì 18 dicembre 2014
mercoledì 22 ottobre 2014
Lo facciamo anche noi?
"Non la si mise mai in una posizione che essa non avesse conquistato da sola, né le si è mai insegnato nè posizioni corporee diverse,...non si sono affrettati i suoi progressi, ci si è astenuti dall'influenzare direttamente le sue prestazioni e il suo sviluppo.
Di contro, ci si è curati di organizzare la sua vita in ,modo da favorire le sue iniziative e il suo piacere per l'attività autonoma assicurandole costantemente lo svolgimento calmo e equilibrato delle sue giornate contrassegnate da momenti piacevoli di cure corporee, spazio sufficiente appropriato e protetto, sempre un po' più grande di quanto potesse servirle, degli abiti che intralciassero il meno possibile i suoi movimenti, e dei giocattoli che ella potesse manipolare da sola, senza aiuto, senza bisogno di intervento da parte dell'adulto". (J:Falk).
In questo breve brano tratto da un testo di J. Falk (allieva di E. Pikler e direttrice dell'Istituto Pikler) possiamo trarre molti spunti per riflettere sulla pedagogia di oggi, su consuetudini e culture di infanzie.
Quello che mi sorprende, oltre agli interventi concreti rivolti ai bambini, è l'impostazione che sottende il pensiero di Pikler che assegna fiducia nelle capacità di sviluppo del bambino, non intralcia le sue iniziative, non affretta l'evoluzione spontanea del suo sviluppo con interventi diretti, ma ne rispetta il ritmo individuale.
Strettamente collegato è l'aspetto legato alla cura. "Nell'ambito dell'Istituro, l'aspetto di una relazione calorosa, affettuosa ma ragionata tra il bambino e l'educatrice da una parte e l'aspetto dell'attività autonoma del bambino nata dalla sua iniziativa dall'altra, sono del tutto inseparabili". la sicurezza che procura una relazione intima e continuata con un numero ristretto di adulti ben conosciuti, fonda la base del piacere di una attività libera e autonoma, fonte di gioia e di esperienze che favoriscono uno sviluppo armonioso."
martedì 14 ottobre 2014
Approfondimenti sullo sviluppo psicomotorio dei bambini
Ogni anno, ogni giorno, ogni attimo nella professione educativa è importante,diverso mai banale.
Momenti di gioia, dubbi, gratificazioni o domande: ho fatto bene? Molti pensano che non avere dubbi probabilmente è segno di un certo tipo di arroganza, chi può dire se ogni nostro atteggiamento o comportamento nei confronti dei bambini sia quello giusto, se...
Penso sia ragionevole interrogarsi; porsi in un atteggiamento di dubbio prima di intraprendere una strada piuttosto che un'altra.e nella pratica educativa questo approccio è sostanziale.
La formazione di base, quella in itinere, la voglia di migliorarsi, studiare...tutto può contribuire; discutere e confrontarsi con altri professionisti che condividono esperienze simili alle nostre; esplorare altri mondi...
Accanto a tutto questo, invisibile ma parallelo e determinante esiste un mondo altro che è quello della cultura all'interno del quale siamo nati, cresciuti e identificati.
L'ordine simbolico, come viene definito all'interno della teoria degli organizzatori dello sviluppo; quell'ordine simbolico che può andare a "cozzare" con ciò che possiamo avere appreso; che sappiamo sconsigliabile mentre è pratica comune e consolidata nella stragrande maggioranza delle azioni riservate ai bambini.
Azioni difficilissime da scardinare, che determinano scelte in altri mondi diversi tra loro, da quello familiare a quello commerciale. Esempio ne è il girello. Non è auspicabile probabilmente farlo usare ai bambini, eppure ne sono pieni i centri commerciali nei negozi specializzati per la primissima infanzia.
Myrtha Chokler, sarà presto ad Ancona per la conduzione di alcuni seminari di approfondimento (interni all'Ente comunale)sullo sviluppo psicomotorio del bambino.Sarà una ulteriore opportunità di confronto su stili educativi. A lei il compito di portarci a riflettere sullo sviluppo del bambino e su come aiutarlo a crescere in autonomia. a crescere per divenire uomo o donna liberi perché capaci di pensare senza dipendenze...un obiettivo straordinario per una società potenzialmente migliore.
Momenti di gioia, dubbi, gratificazioni o domande: ho fatto bene? Molti pensano che non avere dubbi probabilmente è segno di un certo tipo di arroganza, chi può dire se ogni nostro atteggiamento o comportamento nei confronti dei bambini sia quello giusto, se...
Penso sia ragionevole interrogarsi; porsi in un atteggiamento di dubbio prima di intraprendere una strada piuttosto che un'altra.e nella pratica educativa questo approccio è sostanziale.
La formazione di base, quella in itinere, la voglia di migliorarsi, studiare...tutto può contribuire; discutere e confrontarsi con altri professionisti che condividono esperienze simili alle nostre; esplorare altri mondi...
Accanto a tutto questo, invisibile ma parallelo e determinante esiste un mondo altro che è quello della cultura all'interno del quale siamo nati, cresciuti e identificati.
L'ordine simbolico, come viene definito all'interno della teoria degli organizzatori dello sviluppo; quell'ordine simbolico che può andare a "cozzare" con ciò che possiamo avere appreso; che sappiamo sconsigliabile mentre è pratica comune e consolidata nella stragrande maggioranza delle azioni riservate ai bambini.
Azioni difficilissime da scardinare, che determinano scelte in altri mondi diversi tra loro, da quello familiare a quello commerciale. Esempio ne è il girello. Non è auspicabile probabilmente farlo usare ai bambini, eppure ne sono pieni i centri commerciali nei negozi specializzati per la primissima infanzia.
Myrtha Chokler, sarà presto ad Ancona per la conduzione di alcuni seminari di approfondimento (interni all'Ente comunale)sullo sviluppo psicomotorio del bambino.Sarà una ulteriore opportunità di confronto su stili educativi. A lei il compito di portarci a riflettere sullo sviluppo del bambino e su come aiutarlo a crescere in autonomia. a crescere per divenire uomo o donna liberi perché capaci di pensare senza dipendenze...un obiettivo straordinario per una società potenzialmente migliore.
mercoledì 8 ottobre 2014
Comunicare nei gruppi educativi...
Segnalo, per chi fosse interessato, una iniziativa interessante che si svolgerà a Jesi fine novembre.
Corso di formazione
per
i
Gruppi di lavoro dei nidi e delle scuole d'infanzia
Città
di Jesi
venerdì
21 novembre : Asilo nido comunale Oasi ,
ore 16,30-19.30
sabato
22 novembre 2014: Galleria Biblioteca comunale Palazzo Pianetti
Lavorare in gruppo: perché a
volte è così difficile!
Docente : Paola Toni
Obiettivo
Il
corso sarà realizzato con la presenza di coordinatrici/tori ed educatrici di
nidi d’infanzia con l’obiettivo principale di riflettere intorno ai valori del
servizio per uniformare comportamenti e prassi.
Offrirà
spunti di riflessione originali e specifici per migliorare le performances
professionali e creare un clima di reciproca attenzione e di propositività.
Finalità
Conoscere le
principali tecniche di comunicazione, diventare sempre più consapevoli del
proprio stile di relazione, comprendere i contesti in cui si lavora e le
persone che ci circondano, conoscere le proprie motivazioni al lavoro,
sviluppare capacità ed energie per lavorare meglio nel gruppo.
Acquisire nuove
abilità per gestire le relazioni con tutti i protagonisti del servizio
educativo: genitori, colleghi, coordinatori/trici, funzionari, pubblici esterni.
Imparare ad intervenire
esprimendo autorevolezza, acquisire consapevolezza dell’importanza della comunicazione
interpersonale e del clima interno nella percezione del servizio.
Non cadere nelle
trappole dell’incomprensione e imparare a risolvere o gestire problematiche
spinose nella relazione con i tutti i protagonisti dei servizi educativi, dai
gruppi di lavoro ai superiori, dalle famiglie alle reti territoriali.
Ampliare i
significati del lavorare oggi, tempo di grandi cambiamenti, in un servizio educativo e aumentare la
conoscenza del contesto e degli strumenti di comunicazione del servizio e
iniziare un ragionamento sull’uso delle opportunità che il web offre e dei
social network.
Riflettere sul valore
della comunicazione interna al servizio per acquisire maggiori abilità,
ragionare per implementare o migliorare gli strumenti utilizzati per la
comunicazione esterna.
Prima parte: La comunicazione che salva la
vita
Contenuti:
- Cosa significa lavorare oggi in
un servizio educativo
- Le principali
tecniche che definiscono il processo di comunicazione
- Comportamento
e abilità comunicative per lavorare nei servizi educativi
- Subire o gestire
il cambiamento? Riflessioni e confronti
- La
motivazione, leva strategica del comportamento
- Dire, fare,
ascoltare e il linguaggio del corpo
- Assertività,
autostima e autorevolezza: spirale positiva
- Percezione e
comportamento per vivere e lavorare meglio
Seconda parte: Le relazioni del servizio
educativo
Contenuti:
1.
Le
principali tecniche per gestire le
relazioni
2. L’importanza
dell’immagine e della comunicazione del servizio nelle relazioni interne ed esterne
3. Clienti o utenti: i
genitori chiedono, percepiscono, valutano
4. L’interazione,
l’ascolto e il clima interno al gruppo
5. I momenti della
verità del servizio
6. Riunioni e
incontri: quale organizzazione?
7. L’analisi del
contesto e le strategie efficaci per costruire reti territoriali
8. Il piano di
comunicazione esterno: gli strumenti più idonei, dal tradizionale cartaceo al web.
Terza parte: Lavorare in gruppo: perché a
volte è così difficile!
Contenuti:
1.
Autoanalisi della
propria comunicazione e capacità persuasiva
2.
Perché non sono
capace di accettare le critiche
3.
L’offesa e
l’autostima, L’immagine e la reputazione personale
4.
Ragionamento
intorno alle teorie e classificazioni delle tipologie di gruppo
5.
Da gruppo di
lavoro a team: quali differenze?
6.
Come
favorire la crescita del gruppo: emozioni e razionalità a confronto
7.
Motivazione e
frustrazione, immagine e reputazione
8.
Creare sinergie e
valorizzare le differenze all’interno del gruppo
Metodologia
didattica
Altamente interattiva con casi, test,
giochi e simulazioni.
COSTI
: 70 EURO ( CON BOLLETTINO A SOCIETA’
FORMATIVA CHE GESTISCE CORSO E CHE INVIERA’ A BREVE COMUNICAZIONE VIA MAIL A
INDIRIZZARIO E A PRENOTAZIONI
INDIVIDUALI)
Paola Toni Bibliografia minima sui temi della comunicazione interpersonale e del
cambiamento 1.Paul Watzlawich "La pragmatica della
comunicazione"- ed. Astrolabio 2.Paul Watzlawich "Change" - ed.
Astrolabio 3.Paul Watzlawich "Il linguaggio del cambiamento" - ed.
Astrolabio 4.Paul Watzlawich "Di ben in peggio" - Feltrinelli 5.Paul
Watzlawich "Istruzioni per rendersi infelici" - Feltrinelli
6.Richiard Bandler - Leslie Bandler "Programmazione Neurolinguistica"
- Ed. Astrolabio 7.Anthony Robbins "Come ottenere il meglio da sè e dagli
altri" - Rizzoli 8.Eric Berne "L'analisi transazionale" - Ed.
Astrolabio 9.Eric Berne "A che gioco giochiamo" - Bompiani 10.Thomas
Harris "Io sono OK, tu sei OK" - Rizzoli/F. Angeli 11.Edward De Bono
"Il pensiero laterale" - Mondadori 12.Edward De Bono "Io ho
ragione, tu hai torto" - Sperling & Kupfer 13.Charles Handy "L'epoca
della non-ragione" - ed. Olivares
Paola Toni si occupa di servizi alle imprese nel campo
della comunicazione, della ricerca sociale, del marketing e della
formazione. Per i servizi all’infanzia e
alla adolescenza svolge attività di consulenza nell’area organizzazione,
comunicazione e relazione interpersonale. Ha ricoperto il ruolo di dirigente
dei servizi educativi del Comune di Genova.
E’ specializzata nel facilitare
i processi di cambiamento all’interno di Enti, istituzioni ed aziende e
nell’attivare percorsi di crescita individuale .
Ha pubblicato :
Uno in più. Bambini e adulti in relazione nei percorsi di crescita
da zero a sei anni - Junior -Spaggiari edizioni 2012
Coordinatore pedagogico , professione multitasking -30 modelli per
gestire – Junior – Spaggiari edizioni
2104
Per informazioni:
zeroseiup@gmail.com
c/c intestato a Zeroseiup -Bergamo IBAN IT14C0542852570000000003872
Costo 70 euro
zeroseiup@gmail.com
c/c intestato a Zeroseiup -Bergamo IBAN IT14C0542852570000000003872
Costo 70 euro
venerdì 3 ottobre 2014
Laboratori...che passione
Il 2,3 e 4 settembre, dopo il rientro dalle vacanze estive,abbiamo avuto il grande piacere di ospitare ad Ancona Paola Tonelli che ha condotto due laboratori e un seminario sulle scatole azzurre per le educatrici dei nidi comunali.
Un'esperienza bella che ha lasciato tracce, ha stimolato riflessioni. Giornate intense.
Sono rimasta affascinata dai lavori svolti dai due gruppi di educatrici: la tavolozza di forme e colori (detta installazione= forma d'arte); il connubio tra lavoro individuale e collettivo; l'importanza di sperimentare in prima persona per comprendere e poter apprendere anche dal lavoro dell'altro.
La riflessione e la progettazione sulla scatola azzurra nasce dalla consapevolezza che i bambini di oggi vivono di frequente in condizioni di ingabbiamento e di "libertà vigilata".
Una condizione che non consente la libertà necessaria e che pone limiti alla vera autonomia (direbbe Myrtha Chokler) dei bambini.
E' vero come sostiene Paola Tonelli che oggi i bambini vivono come in scatola; bambini che vivono in scatole chiuse e che transitano da una scatola all'altra. dalla scatola casa alla scatola auto, dalla scatola nido alla scatola sezione... c'è sempre meno spazio e tempo per vivere a contatto con l'ambiente naturale.
Abbiamo riflettuto insieme del perché c'è la tendenza da parte degli adulti a stare con i bambini dentro piuttosto che all'aperto; le risposte date hanno evidenziato in primo luogo la questione culturale che sostiene e amplifica il pensiero protettivo; l'impostazione pedagogica che privilegia l'apprendimento attraverso la programmazione lineare degli interventi;la paura dell'esterno, spesso si rinuncia a stare in giardino perché sporco, perché spoglio o scarso di giochi.
In realtà i bambini hanno il piacere e il gusto di sperimentare (non hanno bisogno di essere sollecitati in questo) a patto che vi sia un adulto che li accompagni senza iperprotezioni, suggerimenti, direzioni obbligate...
Un'esperienza bella che ha lasciato tracce, ha stimolato riflessioni. Giornate intense.
Sono rimasta affascinata dai lavori svolti dai due gruppi di educatrici: la tavolozza di forme e colori (detta installazione= forma d'arte); il connubio tra lavoro individuale e collettivo; l'importanza di sperimentare in prima persona per comprendere e poter apprendere anche dal lavoro dell'altro.
La riflessione e la progettazione sulla scatola azzurra nasce dalla consapevolezza che i bambini di oggi vivono di frequente in condizioni di ingabbiamento e di "libertà vigilata".
Una condizione che non consente la libertà necessaria e che pone limiti alla vera autonomia (direbbe Myrtha Chokler) dei bambini.
E' vero come sostiene Paola Tonelli che oggi i bambini vivono come in scatola; bambini che vivono in scatole chiuse e che transitano da una scatola all'altra. dalla scatola casa alla scatola auto, dalla scatola nido alla scatola sezione... c'è sempre meno spazio e tempo per vivere a contatto con l'ambiente naturale.
Abbiamo riflettuto insieme del perché c'è la tendenza da parte degli adulti a stare con i bambini dentro piuttosto che all'aperto; le risposte date hanno evidenziato in primo luogo la questione culturale che sostiene e amplifica il pensiero protettivo; l'impostazione pedagogica che privilegia l'apprendimento attraverso la programmazione lineare degli interventi;la paura dell'esterno, spesso si rinuncia a stare in giardino perché sporco, perché spoglio o scarso di giochi.
In realtà i bambini hanno il piacere e il gusto di sperimentare (non hanno bisogno di essere sollecitati in questo) a patto che vi sia un adulto che li accompagni senza iperprotezioni, suggerimenti, direzioni obbligate...
mercoledì 1 ottobre 2014
Nuovo anno educativo, nuove esperienze "L'Isola di Elinor"
Da pochi giorni è stata inaugurata ad Ancona, a gestione completamente comunale, una sezione Primavera che prende il nome ed è dedicata ad Elinor Goldschmied: "L'Isola di Elinor".
Si trova nel quartiere della Seconda Ancona, semicentrale , dove vi è una maggioranza di cittadini stranieri, che definirei quartiere multietnico, purtroppo, centro anche di episodi d microcriminalità.
L'Isola di Elinor è collocata all'interno di un complesso strutturale molto importante sia dal punto di vista monumentale che ambientale; si tratta infatti di un ex manicomio - edificio costruito nel lontano 1901 all'interno di una grande area verde che oggi è sede, in gran parte, di uffici e servizi dell'ASUR ed altri enti tra cui il Comune di Ancona.
La struttura comunale, completamente ristrutturata, appare bellissima e incorniciata da un grande giardino con alberi secolari di tipologie diverse oltre che rari. Entrare camminando tra i vialetti loggiati, fa pensare ad un contesto completamente diverso e fa assaporare altre sensazioni, più vivibili ed ecosostenibili. I vialetti infatti sono pedonabili e le auto hanno altre traiettorie che non si intrecciano.con essi.
Dunque "L'Isola di Elinor" offre nuova vita ad un ambiente bello ma che lo potrà essere ancor di più attraverso la presenza dei bambini e delle bambine e adulti che lo utilizzeranno.
Dedicato a E. G.( una famosa psicopedagogista inglese che ha svolto molti anni di lavoro anche in Italia e che ho avuto anch'io la fortuna di incontrare e ascoltare nel corso della mia carriera professionale), il progetto educativo assume ogni suo suggerimento insieme alle teorie dell'educazione attiva e del pensiero Pikleriano.
In questo contesto verranno accolti venti bambini dai 24 ai 36 mesi, così come prevede la legislazione vigente riguardo le sezioni Primavera. Un anno di "nido" prima di iniziare la scuola dell'infanzia.Perché è una fascia d'età quella dai due ai tre anni, che merita un'attenzione particolare e rispettosa dei tempi e dei bisogni dei bambini ostacolando quanto più possibile, inutili e difficili anticipi.
Si trova nel quartiere della Seconda Ancona, semicentrale , dove vi è una maggioranza di cittadini stranieri, che definirei quartiere multietnico, purtroppo, centro anche di episodi d microcriminalità.
L'Isola di Elinor è collocata all'interno di un complesso strutturale molto importante sia dal punto di vista monumentale che ambientale; si tratta infatti di un ex manicomio - edificio costruito nel lontano 1901 all'interno di una grande area verde che oggi è sede, in gran parte, di uffici e servizi dell'ASUR ed altri enti tra cui il Comune di Ancona.
La struttura comunale, completamente ristrutturata, appare bellissima e incorniciata da un grande giardino con alberi secolari di tipologie diverse oltre che rari. Entrare camminando tra i vialetti loggiati, fa pensare ad un contesto completamente diverso e fa assaporare altre sensazioni, più vivibili ed ecosostenibili. I vialetti infatti sono pedonabili e le auto hanno altre traiettorie che non si intrecciano.con essi.
Dunque "L'Isola di Elinor" offre nuova vita ad un ambiente bello ma che lo potrà essere ancor di più attraverso la presenza dei bambini e delle bambine e adulti che lo utilizzeranno.
Dedicato a E. G.( una famosa psicopedagogista inglese che ha svolto molti anni di lavoro anche in Italia e che ho avuto anch'io la fortuna di incontrare e ascoltare nel corso della mia carriera professionale), il progetto educativo assume ogni suo suggerimento insieme alle teorie dell'educazione attiva e del pensiero Pikleriano.
La fontanella |
Il personale comprende: due educatrici full time, una operatrice, una responsabile pedagogica e una coordinatrice.
Oggi i primi ambientamenti: Riccardo, Samuele, Amanda,Mirko, Giulia, Emanuela...quante emozioni!
Buona vita! queste parole sono state scritte su una lavagnetta regalata da un altro gruppo educativo, bellissime parole augurali e che lo sia veramente per tutti/e!
domenica 25 maggio 2014
LE MANI DEL BAMBINO SONO IL SUO VERO MAESTRO (M.Montessori)
Le attività dei grandi nella scuola dell'infanzia...soffermiamoci sui più grandicelli, quelli dei quattro/cinque anni, che attraversano un periodo delicato di trasformazioni psicologiche, di nuova percezione di sé e della realtà. questi bambini cambiano il loro modo di agire, spostano su altro il desiderio di manipolare, di sperimentare con le proprie mani: hanno esplorato fin dal primo anno di vita, ma ormai si muovono su un piano ben più complesso. Conoscono vari materiali , se hanno avuto la possibilità di farne uso: ora vogliono farli propri in un modo nuovo. Non occorre cambiarli, solo permettere loro di adoperarli con quella ricerca creativa che è propria di questa età...
...altro fascino grande riveste tutto ciò che vola, fatto con le proprie mani:semplici aquiloni persino in carta da giornale, leggere palle di carta legate a u filo da roteare e lanciare, piccoli aeroplani, minuscoli paracadute. occorre poi trovare il posto buono per lanciarli, seguirli con lo sguardo e andarli a recuperare...
Mantenere lo sguardo verso il cielo significa anche sviluppare una sensibilità verso i cambiamenti climatici: tempo "bello", tempo "brutto", che assurdità! Vuoi mettere il piacere di pesticciare in una pozzanghera, di tuffare le mani nella neve!?
Con i bambini si possono osservare i cambiamenti e goderne sempre, gustare il fascino dei temporali, la sorpresa della prima neve.Si può preparare uno speciale calendario su cui annotare giorno per giorno, con disegni e figure, quello che il cielo ci propone.
La vita all'aperto è poco incoraggiata nelle nostre scuole: siamo un paese a clima temperato, ma i nostri bambini dalle Alpi alla Sicilia , stanno quasi sempre al chiuso. Il tempo passato all'esterno sembra sprecato, forse perché non si fanno schede né disegni. Eppure, come non notare che là fuori ci sono meno conflitti, che i bambini cercano nascondigli, inventano giochi del far finta secondo modalità tutte loro. Se hanno oggetti a disposizione costruiscono storie anche complicate, parlano tra loro, ridono, scoprono il piacere di cominciare a progettare insieme in due o tre...
La terra è soprattutto il luogo dal quale - e che prodigio! nascono e crescono le piante, e se il giardino è ben organizzato, si possono raccogliere frutti, questi si da mangiare!Lamponi o fragole, mele o pere anche per far torte nella cucina della scuola, coltivare insalata e pomodorini, erbe aromatiche (il prezzemolo tritato con una piccola mezzaluna è ottimo sulle patate o sulle zucchine lessate o tagliate dai bambini; le foglie di menta sono gradevoli per una tiana: ccome raccoglierle senza strapparle?). Seguire le trasformazioni di un fiore di fagiolo in baccello, dei fiori di zucchina o di zucca in frutti che possono diventare grandi come quelli delle fiabe e i cui semi essiccati sono buonissimi da sgranocchiare: ecco attività che stimolano sensibilità profonde per i fenomeni vitali...e che faremo dei piccoli animali che si annidano nel terreno? Come fanno a vivere lì sotto al buio? E delle lumachine che spuntano alle prime piogge e si mangiano il nostro lattughino?Proprio nelle scuole delle città bisognerebbe sempre reperire un angolo di terra da zappare, seminare, innaffiare, procurando attrezzi veri anche se di piccola misura, scegliendo piante che resistano durante l'estate"...(Grazia H. Fresco, 2005).
Bambini che giocano - Helsinki, maggio 2014
Leggendo tra articoli vari casualmente ritrovo questo interessante di G.H.F. datato nel 2005, ma attualissimo per il tema legato allo stare all'aria aperta, alla coltivazione dell'orto, alle attività varie che possono essere realizzate da bambini di 4/5 anni avendo in mente un bambino attivo e autonomo!
sabato 24 maggio 2014
I bambini e le bambine hanno diritto a servizi di qualità
Ci risiamo , qualche giorno fa ho letto, da qualche parte, della volontà espressa dal Ministro attuale della Pubblica Istruzione di anticipare a cinque anni la scuola primaria...
Ora sappiamo tutti che non è la prima volta che si parla di anticipo. Tutto sommato potrebbe anche essere fuorviante mettere, come faccio io ora, un muro di fronte alla proposta.
Il fatto è che non accetto il termine anticipo. Il suo significato sta nel : "Fare prima..."
Tutto si può fare a patto che si tengano presenti alcune condizioni. Ad esempio: è a tutti chiaro cosa significa questo passaggio per i bambini? Abbiamo chiarito oltre alla semplice considerazione della temporalità della scuola di cosa hanno bisogno i bambini? Abbiamo una idea di bambino condivisa?
Tutto si può fare ma... i bambini iniziano la scuola a cinque anni con una progettazione educativa che richiama i diritti dell'infanzia o è unicamente una scelta dettata da una esigenza efficientistica adultocentrica ?
La nostra società sembra impazzire, noi adulti siamo in balia di un tempo frenetico, sempre più ridotto per le relazioni, sempre più veloce. Abbiamo sempre meno tempo per...la velocità non aiuta a vedere, ad ascoltare i bisogni profondi. Stiamo diventando "ciechi". Non vediamo più i nostri figli e pretendiamo che siano più efficienti anche loro...
I bambini hanno dei tempi diversi da quelli degli adulti, hanno bisogno di tempo, dei loro tempi. E. Pikler ha titolato uno dei suoi libri "DATEMI TEMPO". una considerazione che dovrebbe diventare un'icona per noi adulti.Ok a scuola a cinque anni purché quello che chiediamo ai bambini non sia pretesa di anticipo ma consegni spazi, luoghi e relazioni legate ai bisogni di gioco, al piacere della scelta; allo stare bene dentro e fuori di sè. Diamo tempo ai nostri bambini !Diamo loro la possibilità di crescere e di formarsi in modo armonico.
I bambini hanno diritto a servizi di qualità.
mercoledì 14 maggio 2014
Helsinki, scorci di infanzia
Viaggiare è certamente una delle esperienze che preferisco realizzare; a questa mia passione aggiungo se me ne è data opportunità, la voglia di scoprire altri mondi infantili, altri modi di "vedere" l'infanzia. Il recente viaggio ad Helsinki è una di queste esperienze che ritengo sia valsa la pena di aver fatto.
Vista dall'alto in prossimità di Helsinki
Grandi distese di terra fredda, laghi, betulle...un clima davvero poco confortante per una come me che ama il sole, il caldo. Eppure sento una forte attrazione e ammirazione per una nazione che , attraverso scelte politiche mirate,ha tenuto e tiene in gran conto il mondo infantile, i bisogni e le necessità del ruolo genitoriale. In realtà tutti sappiamo che i primi anni di vita di un bambino segnano "la differenza"; se curato, amato, ascoltato un bambino cresce in modo armonico sereno e può avere migliori opportunità di crescita intellettuale e sociale nel corso della sua vita Altre recenti indagini hanno constatato che i bambini che frequentano nidi di qualità hanno queste stesse possibilità. Eppure queste constatazioni, queste nostre conoscenze non riescono ad essere pianificate concretamente. Vivo la realtà dei servizi educativi da oltre trent'anni e spesso mi sono trovata a difendere piccole posizioni conquistate dopo anni di lotte per poi, in un tempo incredibilmente veloce, trovarmi di fronte a scelte e decisioni prese dall'alto mirate ad una drastica inversione di marcia.
In Finlandia il sistema educativo riflette una impostazione di grande considerazione del mondo infantile e di conseguenza anche la categoria degli insegnanti e degli educatori ne trae i suoi vantaggi.
Il nostro primo incontro è avvenuto alla sede del Sindacato OAJ che vanta un tasso percentuale del 95% di insegnanti iscritti e che , per tale motivo ,ha anche una forte capacità di negoziazione; si può pertanto considerare un attore molto importante rispetto alle politiche educative del Paese.La Finlandia è una di quelle realtà in cui la negoziazione è fondamentale; l'ultimo sciopero del settore risale a circa trent'anni fa.
Come simpaticamente ci fa presente Rtva Semi "in inverno è preferibile discutere intorno ad un tavolo piuttosto che fare manifestazioni fuori!".
Come simpaticamente ci fa presente Rtva Semi "in inverno è preferibile discutere intorno ad un tavolo piuttosto che fare manifestazioni fuori!".
domenica 27 aprile 2014
alla ricerca di
va molto di moda parlare di educazione all'aria aperta, di agrinido, di agriasili, di agriscuole. Affascina molto anche me. è come se da questa modalità nuova di pensare ed educ are in ambienti agricoli molte bambine e bambini (anche se per ora è una minuta rappresentanza) si intraveda una speranza. Un percorso inverso che tenta di ripartire dalle origini. Piccoli numeri, riappropriazione della terra attraverso la cura dell'orto , esperienze con gli animali, esperienze di piccoli "rischi"... rischi che nei nostri servizi cittadini non sono così facilmente concessi. La domanda che mi pongo è "Sarà possibile che anche nei servizi educativi cosiddetti cittadini i piccoli possano realizzare esperienze di avvicinamento reale all'ambiente naturale ?". Eppure da lì si possono apprendere molte cognizioni, le scoperte in giardino o nel parco sono profondamente emozionanti. Trovare tesori , incontrare nuovi amici animali...
mercoledì 19 febbraio 2014
A due giorni dal convegno nazionale di Reggio Emilia
Tra due giorni inizierà la maratona del convegno nazionale del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia a Reggio Emilia.Tre giorni che si preannunciano importanti ; avrò la possibilità di rivedere tantissime persone e di conoscerne di nuove con le quali condivido motivazioni, interessi, entusiasmo per la mia professione.Questo mi affascina, mi incuriosisce, mi fa sperare." Una boccata di ossigeno" si dice, per tutti noi. Saremo in tantissimi; le iscrizioni si sono chiuse ieri; ciò significa che per i bambini e le bambine, ma anche per noi stessi adulti ci siamo e siamo in tante e tanti. Un popolo mobilitato per la qualità dei servizi educativi
domenica 2 febbraio 2014
...
Ritorno sul concetto di cura riportando un brano tratto da un fascicolo di Judit Falk: "nell'ambito dell'istituto (E.P.) l'aspetto di una relazione calorosa, affettuosa, ma ragionata tra il bambino e l'educatrice da una parte, e l'aspetto dell'attività autonoma del bambino nata dalla sua iniziativa dall'altra, sono del tutto inseparabili.
la sicurezza che procura una relazione intima e continuata con un numero ristretto di adulti ben conosciuti, fonda la base del piacere di una attività libera e autonoma, fonte di gioia e di esperienze che favoriscono uno sviluppo armonioso.
La relazione educatrice bambino si instaura soprattutto durante i momenti del pasto, del bagno e delle altre cure corporee, momenti privilegiati del contatto individuale, durante i quali l'educatrice deve avere sempre il tempo sufficiente per capire i bisogni, osservare e decodificare i messaggi individuale e rispondervi in modo adeguato".
E quando si occupa di uno dei bambini che le sono affidati, bisogna che sia intimamente convinta che gli altri possono giocare in modo autonomo senza essere pervasi da un senso di abbandono e di frustrazione, e per di più che essi approfittano della loro possibilità di attività libera, nello stesso tempo in cui il bambino di cui ella si occupa, sarà contento di ricevere la sua attenzione calorosa."...
la sicurezza che procura una relazione intima e continuata con un numero ristretto di adulti ben conosciuti, fonda la base del piacere di una attività libera e autonoma, fonte di gioia e di esperienze che favoriscono uno sviluppo armonioso.
La relazione educatrice bambino si instaura soprattutto durante i momenti del pasto, del bagno e delle altre cure corporee, momenti privilegiati del contatto individuale, durante i quali l'educatrice deve avere sempre il tempo sufficiente per capire i bisogni, osservare e decodificare i messaggi individuale e rispondervi in modo adeguato".
E quando si occupa di uno dei bambini che le sono affidati, bisogna che sia intimamente convinta che gli altri possono giocare in modo autonomo senza essere pervasi da un senso di abbandono e di frustrazione, e per di più che essi approfittano della loro possibilità di attività libera, nello stesso tempo in cui il bambino di cui ella si occupa, sarà contento di ricevere la sua attenzione calorosa."...
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