martedì 18 giugno 2013

Il rispetto nei confronti dei bambini come si traduce nella quotidianità?

Ho accennato ieri ai tempi, rispetto dei   tempi dei bambini.
Faccio un esempio pensando ad un bambino di pochi mesi di età.
Analizzando tra i bisogni di un bambino c'è  anche quello di potersi  muovere in libertà.
Spesso ai piccolissimi, purtroppo, non viene offerta sempre questa opportunità.
Nonostante, da molti anni , oggetti come il girello o il box siano stati criticati aspramente da psicologi, pedagogisti, psicomotricisti ...  tanti genitori ne usufruiscono ancora e tuttora sono normalmente in vendita per essere acquistati e donati. Sono oggetti certamente utili per molte mamme e papà ma che non rispettano la naturale evoluzione motoria dei bambini.

Sappiamo che i bambini non dovrebbero assumere posizioni  di cui non siano capaci o competenti a mantenere o raggiungere da soli (vedi "Datemi tempo", E. Pikler). Ad esempio il bambino che non sa da solo prendere la posizione seduta, faticherà notevolmente a mantenerla  quando  viene posto seduto  forzatamente anche se circondato da tanti cuscinoni pronti ad attutire le sue rovinose cadute!
In una simile condizione il bambino proverà un sentimento di profonda incertezza, di insicurezza perché per lui quella diventa una posizione innaturale, che sicuramente non gli consente di  fare esperienze positive, nuove , di sperimentare.
Eppure tanti adulti lo fanno e per tanti motivi. Primo fra tutto è dilagante ancora oggi l'idea che se un adulto non "stimoli" il bambino questo non riesca a...
Dunque l'idea è che gli adulti siano loro gli artefici dello sviluppo; idea di adulta onnipotenza che di rimando ci consegna un'idea di bambino dipendente dall'adulto.
La preoccupazione degli adulti  è dettata da tanti sentimenti  e necessità proprie . Forse  il bambino non asseconda gli standard di crescita, non è in linea con i  tempi prescritti dalle tabelle, o anche , che a confronto con il fratellino o il cugino, sia troppo "indietro", senza poi considerare la voglia spasmodica  di tanti di auspicare ogni qualsiasi  anticipo. Quanto si è soddisfatti e felici quando il nostro bimbo precorre i tempi? Perché il desiderio che nostro figlio sia il più intelligente, il più bello, il più.... è una tentazione troppo forte.
Cultura ed emozioni personali  sono forse i responsabili di questi comportamenti.  Non intendo criticare ma analizzare atteggiamenti educativi che mi capita spesso di osservare.

Allora se un bambino viene "stimolato" , continuamente "anticipato" non viene rispettato.
In questo caso non sono rispettate le sue potenzialità, non gli assegniamo quella necessaria fiducia dalla quale trarrebbe invece  uno straordianrio giovamento. Non vengono rispettati i suoi tempi di maturazione.
Aspettare i suoi tempi, darsi la capacità di ascoltare i veri bisogni è un atto di generosità degli adulti nei confronti dei bambini. Necessaria e auspicabile sempre.

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